lunedì 29 gennaio 2018

Malattie e Parassiti

In generale, un bonsai che viene coltivato nelle migliori condizioni di luce, aria e acqua e che vive in un terriccio ottimale difficilmente sarà attaccato da malattie o infestato da parassiti.

Modifiche delle condizioni atmosferiche o, come abbiamo già visto, problemi di annaffiatura e carenza od eccesso di sostanze nutritive possono creare problemi alle nostre piante, fino a causarne la morte.

In commercio esistono molti prodotti per arginare e risolvere tutte le situazioni di pericolo, è necessario però accorgersi per tempo dell’insorgere di qualche problema attraverso i segnali che la pianta ci trasmette.

E’ doveroso quindi dedicare giornalmente qualche minuto per osservare le nostre piante ed, eventualmente, accorgerci dell’insorgenza di patologie o di attacchi parassitari, sapendo che la primavera e l’autunno sono i periodi che hanno la possibilità maggiore di veder insorgere qualche problema.

Di seguito un elenco delle malattie più comuni che possono insorgere sui nostri bonsai:


o marciume radicale: già trattato nel capitolo legato alle cure e mantenimento;

o oidio (mal bianco): malattia generata da muffa che causa macchie clorotiche sulle foglie; si interviene con l’asportazione delle parti colpite e con l’uso di antibiotici;

o muffa grigia: malattia generata da muffa che causa macchie giallastre sulle foglie e disseccamento degli apici dei rametti più giovani; si interviene con l’asportazione delle parti colpite e con l’uso di antibiotici;

o ruggine: malattia generata da muffa che causa piccole pustole colorate sulla superficie interna delle foglie, che si aprono mostrando una polvere biancastra; si interviene con prodotti a base di rame e di zolfo.

Di seguito un elenco dei parassiti più comuni che possono infestare i nostri bonsai:

o afidi: insetti sia alati che atteri ed attaccano tutte le piante. Colonizzano le parti verdi dei vegetali, arrivando a ricoprirne l’intera superficie. Agiscono aspirando la linfa e alterando la struttura fisica della parte colpita a causa dell’azione meccanica e chimica dell’apparato succhiante; ne conseguono distruzione dei tessuti, raggrinzimento delle foglie che seccano e cadono e crescita stentata dei germogli. Si interviene con trattamenti aficidi;

o cocciniglia: insetto globoso, con apparato boccale pungente e succhiante, attero nella forma femminile, alato nella forma maschile. In stadio adulto, gli individui si posizionano in modo definitivo su foglie, rami, tronchi non spostandosi più. Agiscono sottraendo linfa, provocando danni meccanici, ed espellendo, attraverso strutture anatomiche particolari, sostanze zuccherine che ostacolano l’attività di scambio della parte colpita, abbassando l’efficienza dell’attività fotosintetica. Ne conseguono ingiallimenti e successive cadute di foglie. Si interviene manualmente, con l’asportazione di ogni singolo animale o con trattamenti specifici

o oziorrinco: coleottero masticatore, attacca le latifoglie, provocando caratteristiche alterazioni sugli organi colpiti, che appaiono erosi nelle zone di attacco. Le larve attaccano radici e colletto della pianta. Gli adulti rifuggono la luce e sono attivi solo di notte. Si interviene con trattamenti specifici.

o acari (ragnetto rosso e ragnetto giallo): animali invisibili ad occhio nudo, caratterizzati da un corpo generalmente rotondeggiante. Con l’assorbimento della linfa mediante l’utilizzo di un apparato pungente-succhiatore, viene provocato un rapido deperimento della pianta ospite, che mostra dapprima ingiallimenti delle parti più giovani, deformazione degli organi e necrosi finale. Si interviene con prodotti acaricidi.

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