“Lo sai che da Crespi c’è una
gara di bonsai ?” mi chiede mia moglie una sera di metà gennaio……..
“Certo, vuoi che io non sappia
certe cose ?…..ma guarda che non è una gara ma è la mostra di bonsai shohin” rispondo
io con fare saccente.
Nasce in questo modo l’idea di
partecipare al primo concorso per club organizzato da Crespi: sulla scorta del
più famoso Masterchef ai club concorrenti verrà consegnata una scatola
sigillata e con quello che troveranno all’interno dovranno impegnarsi nella
lavorazione di un bonsai.
Chiamo Giancarlo al telefono “Ci
proviamo ?”
E così ci ritroviamo domenica 24
febbraio nella sede di Crespi Bonsai a Parabiago, una sorta di giardino
dell’Eden per ogni bonsaista, con i nostri attrezzi e con la solita voglia di
metterci in gioco e divertirci; ci fanno accomodare, insieme ad altri sette
club partecipanti alla manifestazione, nell’aula magna dove normalmente si
tengono le lezioni dell’Università del Bonsai.
Ci guardiamo intorno, ad altri
club è andata decisamente meglio: chi ha trovato un pino, chi ha trovato un
tasso, comunque tutte piante che una volta tolto il superfluo con un poco di
filatura permettono di arrivare ad una definizione soddisfacente di un futuro
bonsai.
Dopo un primo momento di
scoramento, iniziamo a guardare la pianta da tutte le angolazioni possibili per
cercare un’idea che possa essere realizzata in breve tempo. Alla fine, di
comune accordo, decidiamo di mantenere l’unico ramo basso e la maggior parte
della vegetazione alta, applicare il filo dove necessario per arrivare ad avere
il massimo del risultato con il minimo sforzo.
La mattinata scorre veloce tra le
dichiarazioni che dobbiamo rilasciare ai maestri giapponesi (voce narrante
Giancarlo), il filo da mettere e le impostazioni della ramificazione così che
ci ritroviamo senza quasi accorgercene all’ora di pranzo.
Dopo la pausa pranzo trascorsa in
ottima compagnia riprendiamo il lavoro, visto che c’è ancora molto da fare.
Intorno alle 15.00 l’ultimo
sforzo: la scelta del tavolino, del tempai e l’allestimento della presentazione
con successiva discussione finale del lavoro svolto ai giudici giapponesi.
Giancarlo spiega tutto con ottime
argomentazioni, i giudici sembrano capire le nostre scelte e suggeriscono
future lavorazioni e possibili impostazioni alternative alla nostra, nell’obbiettivo
di esaltare al massimo le caratteristiche nel ginepro che abbiamo lavorato.
Abbiamo finito, stanchi ma
soddisfatti; siamo consapevoli entrambi che con più tempo a disposizione
avremmo fatto scelte diverse ed il disegno finale della pianta sarebbe stato
migliore.
Ormai è andata, ci sarà
sicuramente una prossima volta.
Un grazie di cuore a tutti gli amici
bonsaisti che sono passati a salutarci, ci hanno incoraggiato, ci hanno fatto
molte foto, sono stati con noi e ci hanno sostenuto fino alla fine della
manifestazione.
Daniele