mercoledì 30 marzo 2016

Lavorazione del Melograno “Aggiornato alla terza parte della lavorazione”

La storia di questa pianta comincia a maggio 2014: mi trovavo ad Arco di Trento per partecipare al Trofeo Arcobonsai riservato ai club, una manifestazione tra le più importanti per i bonsaisti.


Girando per il mercato specifico per bonsai, tra i vari stand, improvvisamente vidi un melograno. A provocare il colpo di fulmine era stato il tronco: nella mia testa apparve già finito, cioè come doveva trasformarsi a lavoro fatto. Senza pensarci troppo lo comprai.

Voglio illustrarvi la lavorazione per trasformare questo melograno in un austero bonsai: sicuramente il cammino per trasformarlo sarà lungo e con vari livelli di difficoltà.

Nonostante avessi già in mente chiaramente il disegno finale della pianta, frenando la voglia di iniziare immediatamente la lavorazione, ho studiato e valutato altre soluzioni.


Dopo un periodo di riflessione e di osservazione della pianta da più angolazioni e inclinazioni, in fine ha prevalso l’idea iniziale da cui ero stato folgorato: per prima cosa ho travasato il melograno in un vaso da coltura, col suo panetto di terra e senza intervenire in alcun modo sulle radici, visto che il periodo non era dei più adatti, ma ancorandolo con accuratezza al vaso con del filo di rame per renderlo il più possibile stabile in previsione della lavorazione da farsi sul tronco, quindi l'ho collocato all’ombra lasciandolo riposare per 15 giorni.

Segnato il fronte della pianta e individuate lungo il tronco le vene vive e morte, ho eliminato i rami ritenuti superflui, ottenendo così un primo abbozzo della pianta rispetto al disegno finale.

Il passaggio successivo è stato l’inizio della lavorazione del secco: facendo uso di sgorbie, scalpelli e fresatrici assiali ho tolto gran parte di materiale sugherizzato del tronco, arrivando con la sgrossatura al disegno finale, quindi ho trattato la parte lavorata con liquido jin, per preservarlo.


Ad ottobre rifinirò la legna secca, a febbraio marzo farò una prima impostazione della pianta tramite potatura, a giugno imposterò i rami col filo, ritenendo questo il periodo migliore per avvolgere i rami riducendo sensibilmente il pericolo di rottura degli stessi.

Questa è solo la prima parte del lungo cammino che mi aspetta per arrivare al risultato finale.

SECONDA PARTE DELLA LAVORAZIONE

martedì 8 marzo 2016

Un Difficile Rinvaso di Acero Burgeriano

Domenica 6 marzo, di mattina, Daniele è venuto a casa mia, per aiutarmi a rinvasare un acero
Burgeriano.

Dopo aver preso un buon caffè, al lavoro! Abbiamo guardato le mie piante e io gli ho spiegato le varie lavorazioni che ho fatto su di esse.

Daniele, dopo aver ascoltato ed esaminato attentamente i miei bonsai, ha condiviso il lavoro da me fatto e su alcune essenze mi ha dato la sua interpretazione, che, come ormai ultimamente accade sempre più spesso, coincide con la mia (credo di dover cominciare a preoccuparmi!).

Abbiamo quindi cominciato i preparativi per il rinvaso.

Ultimata la preparazione, abbiamo iniziato il rinvaso dell’acero Burgeriano.

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