martedì 22 novembre 2022

COLORI D'AUTUNNO


L’acero giapponese è noto per i suoi colori attraenti che assume in autunno; giallo, rosso ed arancione.

Questo periodo dell’anno, in cui la pianta si prepara alla fase dormiente, in Giappone viene detto MOMIJI.

Questa tipica colorazione del fogliame avviene perché l’acero rilascia pigmenti come antociani e carotenoidi.

Se durante tutta la fase di vegetazione della pianta si sta attenti alla posizione in modo tale che riceva tanta luce e il sole solo al mattino, alla innaffiatura e ad una concimazione differenziata nel periodo, si otterranno colori sgargianti del fogliame in autunno.

Con questa sua colorazione autunnale sembra proprio che l’acero ci saluti, prima della dormienza invernale,

 con un arrivederci in primavera.

Piante/Erba di compagnia

 

Qualche tempo fa avevo parlato dell’esposizione dei bonsai, oggi è giunto il momento di dare alcune nozioni sulle piante di compagnia.

Queste possono essere:

  • una pianta da fiore,
  • del muschio,
  • felci e ecc..

Servono ad affiancare il bonsai per completare l’esposizione e ottenere il giusto equilibrio, nonché l’ armonia .

La scelta dell’erba di compagnia non è casuale, può rappresentare la stagione corrente, può essere un’erba che in natura cresce nello stesso ambiente della pianta che vogliamo esporre. Se il bonsai ha i fiori la pianta di compagnia non li avrà, non ci devono essere assolutamente ripetizioni e soprattutto non deve rubare la scena alla pianta principale, ma anzi la deve esaltare.

La forma della pianta di compagnia non è scontata: questa può avere andamento verticale oppure verso il bonsai (le due piante si devono guardare), ma mai verso l’esterno. Il vaso è preferibile senza spigoli con colori in armonia della composizione o della fioritura.

Attenzione: l’altezza dell’erba da compagnia non deve mai superare quella del tavolino o supporto del bonsai.

La pianta di compagnia dovrà essere posizionata sul lato verso cui tende il movimento della pianta, ad una distanza che formi una gradevole triangolarità con la chioma e non in linea con il bonsai, ma leggermente spostata verso il fronte o il retro, a seconda dell’effetto prospettico che vogliamo ottenere. In generale bisogna essere in grado di lasciarsi trasportare dalle sensazioni, correggere distanze e posizioni per ottenere la migliore armonia possibile.

In presenza di scroll, per la triangolarità si farà riferimento alla parte centrale degli elementi (bonsai e scroll).

Punto di vista: i bonsai andrebbero posizionati in modo da essere visti di fronte.

La pianta di compagnia può essere sostituita con i tenpai o i suiseki che comunque devono essere in armonia con la nostra pianta.





Liquido Jin

 Il liquido jin viene utilizzato dai bonsaisti per sbiancare e proteggere il legno secco, per riuscire a creare i danni provocati dagli elementi naturali come il vento, la pioggia,  per ottenere l’aspetto di una pianta cresciuta in condizioni critiche.

 Tutto questo per coinvolgere l'osservatore e per creargli delle emozioni.


Le piante che più si prestano a questa tecnica sono quelle che già in natura mostrano queste caratteristiche, come pini, tassi, larici, ginepro, olivo ecc.: in poche parole essenze dal legno duro, resistente, che vivono spesso in luoghi dove subiscono gli elementi della natura.


La prima difficoltà, volendo creare la legna secca, è avere ben chiaro il risultato finale che si vuole ottenere: deve risultare naturale e nello stesso tempo le vene vive della pianta devono risaltare come in natura.

I jin del tronco e quello apicale dovranno essere irregolari e proporzionati alle dimensioni del bonsai, mentre lo shari non dovrà mai essere troppo profondo, ma ben definito.

Se andiamo a lavorare del legno ancora giovane, consiglio di procedere solo con  pinze e sgorbie, mentre solo quando il legno sarà asciutto si potranno usare spazzole ed attrezzi elettrici.

Alla fine andremo ad applicare con un pennello il liquido jin per sbiancare e proteggere il legno.

Alcuni maestri e bonsaisti per ottenere un maggiore effetto aggiungono al liquido jin un pizzico di vernice bianca oppure poche gocce di china nera.

Attenzione

Il liquido jin non è altro che polisolfuro di calcio, quindi attrezziamoci con occhiali, mascherina, guanti e posizioniamoci in ambienti ben areati.

La pianta nelle sue parti vive e il terreno andranno protetti con stracci o teli di plastica.

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