martedì 22 novembre 2022

Liquido Jin

 Il liquido jin viene utilizzato dai bonsaisti per sbiancare e proteggere il legno secco, per riuscire a creare i danni provocati dagli elementi naturali come il vento, la pioggia,  per ottenere l’aspetto di una pianta cresciuta in condizioni critiche.

 Tutto questo per coinvolgere l'osservatore e per creargli delle emozioni.


Le piante che più si prestano a questa tecnica sono quelle che già in natura mostrano queste caratteristiche, come pini, tassi, larici, ginepro, olivo ecc.: in poche parole essenze dal legno duro, resistente, che vivono spesso in luoghi dove subiscono gli elementi della natura.


La prima difficoltà, volendo creare la legna secca, è avere ben chiaro il risultato finale che si vuole ottenere: deve risultare naturale e nello stesso tempo le vene vive della pianta devono risaltare come in natura.

I jin del tronco e quello apicale dovranno essere irregolari e proporzionati alle dimensioni del bonsai, mentre lo shari non dovrà mai essere troppo profondo, ma ben definito.

Se andiamo a lavorare del legno ancora giovane, consiglio di procedere solo con  pinze e sgorbie, mentre solo quando il legno sarà asciutto si potranno usare spazzole ed attrezzi elettrici.

Alla fine andremo ad applicare con un pennello il liquido jin per sbiancare e proteggere il legno.

Alcuni maestri e bonsaisti per ottenere un maggiore effetto aggiungono al liquido jin un pizzico di vernice bianca oppure poche gocce di china nera.

Attenzione

Il liquido jin non è altro che polisolfuro di calcio, quindi attrezziamoci con occhiali, mascherina, guanti e posizioniamoci in ambienti ben areati.

La pianta nelle sue parti vive e il terreno andranno protetti con stracci o teli di plastica.

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